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Lo scrittore Fulvio Abbate |
Fulvio Abbate è un intellettuale dai modi folkloristici che non smette mai di stupire, come del resto continua ad interessare una fascia sempre più ristretta di persone; le altre (tante altre) in un mondo di crescente matrice telematica, tra frasi di un Benigni o un Volo che ahimè rappresentano, assieme ai Saviano, Grillo, Travaglio, Di Pietro (chi più ne ha più ne metta) di turno, il trionfo del pensiero unico, godono e si compiacciono di un qualcosa che altro non è che la voce senza contraddittorio dell’esprimere frasi fatte, slogan e copiature e storpiature di celebri parole di personaggi insigni trapassati e sicuramente intristiti dall’uso improprio delle loro massime.
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Fulvio Abbate in onda su "Teledurruti" |
Lo scrittore palermitano, ben coadiuvato, sul web e giornali, dalla sempre più emergente Annarita Digiorgio, salta agli occhi con delle provocazioni più che mai sacrosante e particolarmente singolari, oltreché artisticamente encomiabili, per innovazione e fiuto della controtendenza.
Gli slogan “NOI LA DIAMO GRATIS” e “SONO DONNA E DICO ASTA”, rispettivamente di Abbate e Digiorgio, riprendono il tema che concerne l’ipocrisia più totale di “femministe” e “progressiste” dagli atteggiamenti miserabilmente subdoli nel rivendicare Berlusconi e le zoccole che ronzano intorno al suo membro della 3za età, messo a nuovo dalle rivoluzionarie scoperte del campo della medicina.
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Annarita Digiorgio (giornalista) |
"Darla" a pagamento ad uno o più uomini potenti è un cliché femminile che non passerà mai di moda, così come rimarra’ sempre d’attualità la possibilità di poterla “regalare” come han sempre fatto tutte le 68ttine (qualcuna arrampicatrice sociale o semplicemente troioncella? –anche loro possono esserelo eh-) che oggi però dicono basta; vien da amare sempre più la cara Rita Digiorgio che dice asta; con una sincerità e onestà intellettuale che appare sempre più, nella società odierna, una forma invidiata e per questo condannata, di esclusione sociale.

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il "senso" delle cose |
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tra passato e presente la contraddizione è permanente |
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la "provocatrice" Annarita Digiorgio |
Questo sostiene la mitica Digiorgio visibilmente contraria ad una "rivoluzione gentile", posta come tale ma di fatto "pseudo-rivoluzione gentile", figlia dell'ignoranza e dell'ipocrisa femminile che palesa, non solo altri "abusi" di termini, parole e identità in maniera subdola, ma anche la solita strumentalizzazione politica di menti tristemente malleabili:
"Di fronte a una macchina raccogliclic, priva di ragionamenti politici, che colleziona immagini di donne che dicono basta, su un sito, repubblica.it con la homepage regolarmente intasata da boxini di donne seminude, e che per le sue markette da decenni cerca di farci credere di voler combattere Berlsuconi e la sua visione del mondo, fomentando adesso persino lo scontro uomo donna. E però la mia foto non l'ha pubblicata. Da Persona dico libertà di scegliere. Anche di prostituirsi."