il sentiero delle perplessità

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sabato 11 dicembre 2010

Radical Chic: Quanta ipocrisia

Vendola temuto dai "compagni" alle primarie o meglio il "berlusconivendola" o ancora meglio il suo voler "svincolarsi" da loro(ipocriti) per camminare come un (ipocrita)solitario, in una recente intervista televisiva: "il potere mi fa paura come uomo, ho paura di cambiare".. e poi "sono un Berlusconi, ma un Berlusconi di sinistra.. senza tutti quei soldi".. queste parole ai più faziosi piacciono perchè "è uno come noi".. ma come noi chi? magari come i radical chic di sinistra; frasi che non hanno un bel suono o per lo meno non sono molto incoraggianti.. se si fa 2 + 2 di queste dichiarazioni emerge come questo suo potere, misto alla sua autodefinizione è qualcosa di preoccupante; ma basta leggere un'intervista del bravo Felice Manti al leader dei comunisti-sinistra popolare Marco Rizzo per farsi un'idea del personaggio "nuovo" Vendola.. già deputato nei primi anni novanta e che oggi (checchenedica certa stampa), non è tanto amato persino nella sua bellissima Puglia; ma ecco l'intervista:

«Vecchio e nuovo sono aggettivi senza significato. Nichi non può dire che lui è il "nuovo" visto che è parlamentare dal '92. Sono più "nuovo" io, deputato dal '94. E soprattutto sono più comunista...». Marco Rizzo, leader dei Comunisti - Sinistra popolare, sorride quando parliamo di Vendola e del suo rapporto con il Pd.
«C'è un'ipocrisia, una delle tante che va svelata. Subito».
Quale delle tante?
«I democratici voglio sostituire Berlusconi nella gestione del potere. Non c'è un modello alternativo di società...».

Sì, ma Vendola...
«Ci arriviamo. Finisco il ragionamento. Il Pd strizza l'occhio a quei poteri forti che, nella primissima fase di governo di centrodestra, si sono relazionati con Berlusconi. Il Pd oggi è un succedaneo del Cavaliere, una brutta copia. È ovvio che oggi la gente, ahimé, preferisca l'originale».
«Sì, ma Vendola?»
«Se restassimo agli slogan, agli aggettivi, a Vendola non si potrebbe che dare credito. Le rivendicazioni sul lavoro, sul precariato, sulla scuola, sugli operai, sugli immigrati. Però...»
Però?
«Non si può lavorare a un progetto politico con chi non sta con i lavoratori. Con chi ha candidato "padroni" come Calearo e Colaninno».
«Padroni» fa molto comunista...
«Bisogna riappropriarsi delle parole di sinistra. Padrone, non datore di lavoro. Licenziamenti, non flessibilità. Guerra, non peace keeping. Quando il settimanale del "padrone" De Benedetti l'Espresso fa la copertina su Vendola...»
C'è qualcosa che non va
«Come si fa a stare con chi vuole aprire all'Udc? Con chi non ha fatto opposizione al decreto sull'università e sul "collegato Lavoro" in Finanziaria che il presidente Napolitano ha cercato fino all'ultimo di far correggere? Hanno aspettato le uova degli studenti per capire che era sbagliato? E allora!».
Però Vendola ha quell'immagine salvifica che a sinistra piace, come dimostra la vittoria di Pisapia alle primarie di Milano....
«Ma secondo lei basta cambiare cavallo per ridare fiato a un progetto?».
No? Eppure con Prodi, quando i comunisti governavano...
«Ah ah ah (ride). Le faccio io una domanda?
Prego...
«Secondo lei i comunisti contavano di più quando erano all'opposizione o con Ferrero e Diliberto ministri?».
Le devo rispondere?
«No. (ride ancora)»
Ma sulle primarie non mi ha risposto...
«È come il balletto sulla legge elettorale, ognuno vuole quella che fa più comodo ma parla di "interesse del Paese". Ipocriti... Anche sulle primarie, diciamocela tutta. Il Pd le ha volute, e ora non le vuole più. Vendola, me lo ricordo benissimo, non le voleva e ora... È roba da partiti di plastica, che si gonfiano solo in vista delle elezioni. Le primarie sono buone per Berlusconi».
Quant'è di sinistra un comunista che si sente l'Obama italiano e che guarda al modello di democrazia Usa?
«Se anziché andare nelle fabbriche o dai sindacati vai da Schwarzenegger e al Rockfeller Center...».
Allora ce la dica lei una cosa di sinistra...
«Il ceto medio si sta proletarizzando».

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